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A letto con uno sconosciuto o per una sola notte Pubblicato il Gennaio 26, 2017 - 10:34

 

 Capita a molte donne di vivere esperienze di una notte, le classiche avventure con persone da cui sono terribilmente attratte e che forse non rivedranno più. La giornalista Neha Gandhi ha voluto raccontare in un articolo per Refinery29, la storia di 19 donne che hanno vissuto questa esperienza.

 

 La giornalista racconta che, per alcune di loro, queste avventure sono ciò che di più puro ci sia al mondo. Altre, invece, vedono questo tipo di “momento sessuale” come un qualcosa che rimarrà sempre a metà. Forse perché in un rapporto occasionale c’è passione ma non c’è amore.

 

 Vogliamo condividere con voi le testimonianze di queste 19 donne sulle loro avventure fatte di orgasmi, delusioni e passione.

 

 

 

1.  “Sono distesa e in preda al panico”

 

 

 

 “Circa due anni fa rimasi di nuovo single e andai con alcuni amici in un bar. Andai subito d’accordo con un amico di un mio amico venuto in città per le vacanze. Il mio ultimo rapporto mi aveva fatto sentire sessualmente frustrata, non ero interessata ad impegnarmi e questa sembrava un’intesa perfetta. Avrei potuto buttare la mia voglia sessuale repressa su di lui senza preoccuparmi di affezionarmi perché sarebbe andato via di lì a poco.

 Dopo una lunga notte di flirt, andammo nel suo hotel e bevemmo un altro paio di drink nella sua stanza. Andò tutto bene e facemmo sesso. Uscii a fumare una sigaretta, feci due rampe di scale prima di tornare nella stanza, lui si sdraiò sul pianerottolo e… mi prese con forza. Mi trascinai sul letto e immediatamente crollai.

 Quando mi svegliai, mi accorsi che c’era qualcosa di umido e appiccicoso tra le mie gambe. Il mio primo pensiero fu che mi arrivò il ciclo tra le lenzuola dell’hotel, alzai il lenzuolo e in realtà… mi feci la cacca addosso. Ero distesa e in preda al panico. Il ragazzo con cui avevo dormito era ancora profondamente addormentato accanto a me. Volevo sbrigarmi a portare le lenzuola al piano di sotto per farle pulire ma non potevo farlo senza svegliarlo. Raccolsi tutte le lenzuola in un fagotto e mi precipitai al piano di sotto per farle pulire. Ho dato loro $100 e mi sono ampiamente scusata. Scappai e il ragazzo non lo venne mai a sapere. Questo è stato il mio peggiore rapporto occasionale.” – Anonimo

 

 


2.  “Abbiamo fatto sesso, poi siamo crollati immediatamente”

 

 

 “Ho frequentato un campus universitario sulla costa orientale del Canada. Era una comunità piccola e affiatata e c’era una vita notturna molto intensa. Una notte mi ritrovai al bar del campus e finii per parlare con un ragazzo dei miei discorsi di filosofia. Ero estremamente ubriaca e anche lui. Facemmo sesso e poi crollammo immediatamente.

 Il ragazzo si svegliò nel cuore della notte e mi disse: “Ho bisogno di vomitare, dove lo posso fare”? Ero ancora ubriaca e mezza addormentata, quindi gli mostrai un cuscino sul pavimento e gli dissi: “Lì”. Dopo aver vomitato sul mio cuscino, mi chiese cosa avrebbe dovuto farci. Gli dissi di buttarlo fuori dalla finestra e tornai a dormire. Purtroppo, il cuscino finì sulla cima di un edificio più piccolo dietro i dormitori del campus. Quindi tutti nel campus videro il cuscino vomitato e le voci su quanto accaduto circolarono rapidamente. Fu così imbarazzante”. – Anonimo

 

 


3.  “I miei amici bussavano alla porta e cercavano di entrare”

 

 

 “Feci sesso con una ragazza nel suo Bed and Breakfast durante una festa. I suoi genitori erano lì. Non volevo che qualcuno lo venisse a sapere, forse perché avevo da poco rotto con la mia ragazza. I miei amici stavano bussando alla porta cercando di entrare. Senza nemmeno guardare saltai fuori dalla finestra del secondo piano, scivolai giù per la tenda da sole in metallo e atterrai proprio accanto a chi pensavo fosse suo padre, o almeno gli amici di suo padre. Li ho guardati, gli sorrisi e poi iniziai a correre. Corsi intorno all’edificio fino alla porta d’ingresso e mi avvicinai alle spalle dei miei amici che stavano ancora bussando alla porta. Ho fregato tutti, mi sono sentita come Jason Bourne.” – Anonimo

 

 


4.  “Da lì, le cose si confusero”

 

 

 “Andai a Barcellona per visitare un’amica che si trasferì li per gli studi. Ero giovane e stupida. Facemmo una piccola festa e finii per mangiare troppi biscotti speciali( naturalmente la festa fu seguita da una sosta in un bar con alcune delle nuove conoscenze della mia migliore amica). La mia attenzione finì su un ragazzo alto, robusto e tedesco. Speravo che fosse con qualcuno che conoscevamo. In qualche modo, decisi che mi sarebbe piaciuto andare a casa sua insieme a lui. Non mi ricordo molto, tranne che c’era un letto a soppalco e che continuavo a sbattere la testa contro il soffitto durante la nostra “sessione di amorevole ginnastica”. Era un gentiluomo e mi accompagnò alla stazione ferroviaria. La notte successiva mi venne a prendere al dormitorio della mia amica e mi portò a fare una passeggiata. Limonammo teneramente su una panchina e da quel giorno non parlammo più. Siamo rimasti amici su Facebook.” – Anonimo

 

 


5.  “Il sesso fu così imbarazzante che mi feci un sacco di domande sulla vita”

 

 

 “Ci incontrammo ad una gita per il compleanno di un amico. Avevo sentito che questo ragazzo aveva chiesto in giro qualcosa sul mio conto, così capii che ci poteva essere qualcosa tra noi due quella notte. La notte fu molto lunga, ma le cose andarono molto velocemente a causa del sovraccarico di bevande. Un paio di bar e un club dopo uscì il sole e io ero pronta per tornare a casa, a quel punto era ovvio che lui sarebbe venuto insieme a me per un determinato scopo. Tornammo a casa insieme e facemmo sesso. Il sesso fu così imbarazzante a tal punto da farmi fare un sacco di domande su molte cose della vita. Non voglio dire che tutto quello che stava facendo era sbagliato anche se cercai di aiutarlo più volte, ma il fatto è che lui rimase per un sacco di tempo a parlarmi di cose della sua vita personale fino a quando lo cacciai. Perché, Dio, perché?!?!” – Anonimo

 

 


6. “Inconsciamente, continuo a guardarmi intorno nel caso in cui mi capiti di vederla”

 

 

 “Quando mi trasferii a New York, all’età di 20 anni, cercai e ricercai su Google molte scene lesbo per informarmi quanto più possibile sull’argomento. Tutte quelle informazioni, per me, furono una grande scoperta perché nel posto da cui provengo queste cose sono praticamente inesistenti. Trovai uno dei pochi, se non l’unico bar gay in città situato nel cuore del West Village. In un primo momento, ebbi davvero tanto paura di andare da sola, ma alla fine ebbi il coraggio di entrare e di ordinare un drink. Il locale era pieno di belle donne( e di ragazzi troppo simpatici). Dopo un’ora a chiedere in giro e a fare tentativi( falliti) di interazione, mi venne incontro una splendida ragazza sui 30 anni che si sedette accanto a me. Iniziammo a parlare, a bere, a flirtare, a baciarci, a bere un po ‘di più… e alla fine( un paio di ore più tardi) prendemmo un taxi e ci recammo a casa sua. Non mi ricordo tutto, ho flashback di sesso nel letto, in cucina, sul divano, in bagno… il giorno successivo ci svegliammo nel salotto, facemmo colazione insieme e trascorremmo gran parte della giornata in giro per la città fino a quando non ci separammo. Non parlammo mai più di nuovo, ma la vidi due volte dentro il negozio di Zara. Inconsciamente, continuo a guardarmi intorno nel caso in cui mi capiti di vederla.” – Anonimo

 

 


7. “Finii per limonare sulla pista da ballo con il cugino maggiore”

 

 

 “Avevo 19 anni ed ero al 50esimo compleanno del papà del mio migliore amico. Sono una bella famiglia e abitiamo nella stessa città, così invitarono un gruppo di nostri amici. Eravamo tutti abbastanza turbolenti e finii per limonare con il cugino maggiore sulla pista da ballo. Andammo a casa sua per continuare la serata e fu davvero fantastico. La mattina seguente, il mio amico( figlio del festeggiato) m’invitò in piscina. Quando arrivai capii che metà della sua famiglia era lì – tra cui la madre di suo cugino – Tutti sapevano che avevo dormito con lui e continuavano a farmi un sacco di domande, fu piuttosto umiliante.” – Anonimo

 

 


8.  “Gli feci fare tutto il lavoro e poi non lo rividi più”

 

 

 “Da persona sessualmente molto attiva, andai in “missione” il fine settimana prima del mio intervento chirurgico con un solo scopo: fare sesso quanto più possibile( del caldo e frenetico sesso). Una notte mi recai in un bar, ma non potendomi muovere così bene, le possibilità di fare sesso non erano così alte. Nonostante questo, funzionò tutto per il meglio. Gli feci fare tutto il lavoro e poi non lo rividi più.” – Anonimo

 

 


9.  “Non appena slegò sensualmente la parte anteriore del mio vestito, uscii subito fuori di testa”

 

 

 “Ho passato un sacco di weekend folli a Montauk, ma fare sesso con un ragazzo sul portico di casa sua mentre tutti dormivano, è la ciliegina sulla torta. Non avevo intenzione di andare così lontano con lui, ma non appena il ragazzo slegò sensualmente la parte anteriore del il mio vestito, uscii subito fuori di testa. Quando tornammo, non c’era spazio per noi per dormire, così mi riportò a casa in taxi. Non lo rividi più, ma il sesso in quel portico fu dannatamente sexy.” – Anonimo

 

 


10.  “10 anni dopo, lo sposai”

 

 

 “Al college, la mia associazione studentesca femminile si “mixò” con quella maschile. Mentre ero a quella festa, giocando al Birra pong, notai che il ragazzo che giocava contro di me era davvero carino. La concorrenza fece emergere il mio lato civettuolo e provocante e così iniziai a parlare. Poi, persi prontamente e mi allontanai con la testa abbassata dalla vergogna. Poche ore più tardi, mi ritrovai seduta sul divano sul portico del mio dormitorio accanto a questo tizio. Lasciai la festa insieme a lui (entrambi lievemente ubriachi) e la serata proseguì infastidendo i suoi vicini con la mia “aerobica vocale” (ci siamo capiti). Mi svegliai nelle prime ore della notte e me la svignai perché il suo compagno di stanza stava per tornare. Due ore più tardi, mi chiamò al telefono del mio dormitorio e ci donammo appuntamento per prendere un frullato al campus. Dieci anni dopo, lo sposai. – Anonimo

 

 

 


11.  “Ad essere sincera, non ricordo molto su come ci siamo incontrati, né dov’eravamo”

 

 

 “Ad essere sincera, non ricordo molto su come ci siamo incontrati, né dov’eravamo. Tutto quello che ricordo è il risveglio da un sogno sul mio ex ragazzo e il ritrovarmi in un posto strano con un ragazzo simpatico, anche se relativamente sconosciuto. Mi ci volle un minuto per capire dove mi trovavo, ma ero così emotiva dopo aver fatto quel sogno rivelatore che lo svegliai e gli dissi senza pensarci un attimo: “Devo andare, credo di amare qualcuno.” Lui si arrabbiò, ovviamente. Raccolsi le mie cose ma non riuscivo a trovare la mia giacca. Lui non mi aiutò a cercarla e quando glielo chiesi mi rispose: “Hai detto una cosa di mer*a” (riferendosi alla frase detta prima). Così uscii di casa e presi un taxi, senza giacca, e poche ore più tardi chiamai il mio ex ragazzo.” – Anonimo

 

 

 


12.  “Disse che avrebbe telefonato. Sapevo non l’avrebbe fatto. Ma non aveva importanza. Non me ne fregava nulla”

 

 

 “I nostri occhi s’incrociarono in una pista da ballo. La prima volta che lo vidi fu più di 15 anni fa. Fu il mio primo amore. Ballavamo in mezzo ad un gruppo di adolescenti fino a quando, tra l’alcol e la musica lenta finimmo per inciampare l’uno contro l’altro così, goffamente. Andammo a casa sua e qui scoprii che era cresciuto come un vero ribelle, rifiutando di dormire in un vero letto per stare in un sacco a pelo su un tappeto di nylon. Ci sdraiammo, parlammo dei nostri ricordi adolescenziali e ci abbandonammo. Disse che avrebbe telefonato, sapevo che non l’avrebbe fatto. Le notti trascorse inseguendo il telefono come una 15enne mi insegnarono che non era più il tipo da telefono. Ma questo non aveva importanza, non me ne fregava nulla. Quella notte fece da chiusura, il mio primo amore non era più il ragazzo che fece a gara alla conquista del mio cuore. Adesso era solo un uomo che dormiva troppo vicino al pavimento, circondato dal nylon. Il mio cuore è vuoto, adesso è disponibile per un nuovo amore.” – Tracy Bloom

 

 

 


13. “Alle 2 del mattino eravamo sul tetto del suo loft a Brooklyn, totalmente strafatti e… lui mi baciò”

 

 

 “Conobbi un ragazzo su OkCupid e ci demmo appuntamento; non facemmo sesso ma quando eravamo entrambi ubriachi chattavamo. Una notte, ero particolarmente ubriaca ed ero proprio dietro l’angolo del suo appartamento a Brooklyn. Così, ovviamente, lo chiamai e mi disse di incontrarci in un bar nelle vicinanze. Bevemmo un paio di drink e poi andammo a casa sua dove fumammo uno spinello sul tetto. Erano le 2 del mattino ed eravamo sul tetto di questo enorme appartamento in stile loft a Brooklyn, totalmente strafatti quando ad un certo punto… lui mi baciò. Da lì, le cose proseguirono abbastanza rapidamente e prima di rendermene conto, eravamo entrambi nudi dalla vita in giù. Tirò fuori dai pantaloni un preservativo e facemmo sesso sul tetto, nel bel mezzo della notte, con la chiara visione di tutti quelli che abitavano nei condomini vicino a noi. Passai la notte (nel suo letto e non sul tetto) e la mattina seguente dividemmo una grande pila di frittelle. Non lo rividi più da allora. Non a caso, infatti, da allora non feci più sesso su un tetto.” – Nicole

 

 

 


14.  “Pubblicai un annuncio per cercare una ragazza che incontrai per qualche secondo nel loft di qualcuno e…”

 

 

 “Una volta pubblicai un annuncio per trovare una ragazza che incontrai per qualche secondo nel loft di qualcuno. Ci cercammo l’un l’altra per tutta la notte prima di essere travolte da una folla di persone che puzzava come se non avessero mai utilizzato il deodorante. Indossava una bandana rossa bassa sulla fronte e un sacco di eyeliner nero. La ragazza si riconobbe e rispose all’annuncio circa un’ora dopo la sua pubblicazione (le sembrò molto romantico). Avevamo entrambe meno di 21 anni. Dopo esserci messe in contatto, c’incontrammo in un cafè e prendemmo del tè. Parlò per tutto il tempo (il che andava bene perché ero troppo nervosa) e poi mi seguì a casa. Quando vide l’esplosione dei miei prodotti di bellezza nella mia stanza esclamò: “Sei una ragazza!” e sembrò delusa. Ad essere sinceri, avevo la testa mezza rasata e indossavo jeans e canottiera strappati, il fatto che lei non si rese conto che ero una ragazza non fu esattamente colpa sua. La giornata proseguì con quello che potremmo definire “sesso super-imbarazzante”: sembrava che l’una aspettasse l’altra per cominciare e fare qualche passo. Solo più tardi venne alla luce (nonostante la sua spavalderia iniziale) che quella fu la sua prima volta (l’ho trovato molto deludente). Quando mi svegliai la mattina seguente, lessi un bigliettino che mi lasciò con su scritto: “È stato bello, sei bella”. In quel momento mi sentii molto confusa. In qualche modo la nostra notte insieme non aveva rovinato la sua visione di me. Sono passati più di cinque anni, ma mi capita di vederla di tanto in tanto. Di solito c’è un solo un cenno di capo, nulla di più.” – Gabrielle

 

 


15. “I suoi occhi si spalancarono. Afferrò le mie mani e ci ritrovammo in un taxi.”

 

 

 “Ero a New York fuori con alcuni amici e un ragazzo che conoscevo a malapena. Il club era pieno di giovani tipi finanziari fanatici, ma ebbi la fortuna di avere intorno un paio di ragazzi “belli”. Il mio amico mi fece conoscere un suo collega e decisi che questa era la mia occasione, e che avrei potuto passare la notte con un bel ragazzo. Così, gli chiesi se viveva da solo e se voleva che andassimo a casa sua. I suoi occhi si spalancarono, afferrò le mie mani e ci ritrovammo in un taxi. Viveva in un appartamento appena arredato, cominciammo a scherzare e poi mi chiese: “Vogliamo farlo contro il muro ?!” Lo guardai incredula. In un’ondata di panico, mi resi conto che anche io, come lui per me, ero la sua prima “notte di avventura” e che probabilmente aveva un’esperienza sessuale piuttosto limitata. Voleva provare tutte le cose di cui aveva sentito parlare; sputò fuori diverse pose e cercò di posizionare le mie gambe nelle maniere più folli. Mi sentivo come uno strano esperimento scientifico. Alla fine anche lui era una sorta di mio esperimento, quindi siamo pari. Volevo sapere cosa si provasse nelle avventure di una notte e sapevo che New York era il luogo in cui doveva accadere. Comunque, fare sesso con qualcuno che non si conosce, in realtà, è noioso.” – SunHee

 

 

 


16.  “È come se stesse indossando un’immagine mimetica per nascondere la sua vera identità”

 

 

 “Il mese scorso, un adorabile ragazzo mi mostrò un appartamento; parlammo per 30 minuti e scattò subito l’attrazione. Ci incontrammo una settimana più tardi per prenderci una bevanda nell’angolo di un bar affascinante e poco illuminato. Parlammo delle nostre vite, delle nostre famiglie e delle nostre aspirazioni. C’erano dei forti punti in comune tra di noi. Usciti da lì, andammo di nuovo in quell’appartamento e, nel momento in cui ci sedemmo sul divano-letto, non sapevo se andare fino in fondo con lui (affascinante com’era), il mio istinto mi disse: “Non è l’unico” e non perché ci fosse qualcosa di sbagliato in lui, è che mancava quel qualcosa che gli avrebbe riservato un posto nel mio futuro. Non volli rinunciare a quest’esperienza e facemmo sesso. La cosa più strana è che, durante l’intera esperienza sessuale, il suo viso continuava a cambiare. Ogni volta che lo guardavo sembrava una persona diversa, come se indossasse un’immagine mimetica per nascondere la sua vera identità. Immagino che sia perché non lo conosco fino in fondo. Non ero abituata al suo viso. Da allora, capii che le avventure di una notte sono un modo semplice per soddisfare il mio desiderio di connessione interpersonale. Un modo per proteggermi dall’essere vulnerabile e suscettibile dall’influenza e dal potere di qualcun altro. Un modo per tenere le mie emozioni separate dalla mia esperienza.” – Brittany

 

 

 


17.  “Persi la verginità a 26 anni, questa sembrò la mia unica opportunità per fare qualcosa un po’ spericolata”

 

 

 “Mi preoccupavo del sesso fin da adolescente. Non mi sentivo pronta, avevo sicuramente nutrito fantasie fiabesche sulla mia prima volta. Volevo stare con qualcuno che sapevo sarebbe stata la mia anima gemella. Al college, all’età di 20 anni, portavo il peso della mia inesperienza che mi tratteneva nei rapporti per paura di essere scoperta. Alla fine, sono stata con un ragazzo cinque volte per ogni appuntamento ma smisi di vederlo qualche appuntamento dopo. Così, quando cominciai a vedere il prossimo ragazzo, la mia esperienza era piuttosto limitata. I nostri rapporti consistevano in orgasmi limitati e sesso occasionale e ciò fece concludere la nostra storia dopo soli sei mesi. Nonostante tutto, ancora non mi sentivo come un adulto responsabile della propria sessualità. Quando non ero da sola, non capivo cosa volevo. In sostanza, persi la verginità a 26 anni. M’iscrissi su OkCupid e conobbi un professore di qualche anno più grande. Gli chiesi se voleva incontrarmi per un drink e così fu. C’incontrammo in una notte di domenica e l’attrazione non tardò ad arrivare. Io non sentivo un vero e proprio legame, nessuna chimica particolare ma sentivo di stare bene insieme a lui. Tre bevande più tardi, andammo a casa sua e iniziammo a fare sesso. Per la prima volta (forse perché non sentivo alcuna pressione reale o non mi ero posta nessuna aspettativa), riuscii ad essere più “vocale” e misi le mani dove volevo. Non raggiunsi alcun orgasmo quella notte, ma questa esperienza mi fece cambiare alcune idee sul sesso e sull’intimità. Nonostante questo, la mattina dopo mi svegliai prima delle 6 del mattino e mi sentii veramente a disagio, non volevo essere lì. Così, mentii dicendogli che avevo una riunione in anticipo e non lo richiamai più. È strano dirlo, lo so, ma questa è una delle cose più importanti che abbia mai fatto per me.” – Mena

 

 

 


18.  “Cosa succede quando quella che pensavi fosse l’avventura di una notte, è qualcun altro che perde la sua verginità?”

 

 

 “Io e Rebecca ci conoscemmo tramite degli amici in comune e decidemmo di incontrarci in un bar. Così, decisi di fare quello che si fa dopo tre Heinekens: invitarla a casa mia. Saltammo sulla moto e raggiungemmo il mio appartamento, erano le 2:30 circa. Sapevo fosse inesperta, così decisi di fare le cose con calma. Nel momento in cui arrivammo davanti la porta di casa mia, invece di strapparle i vestiti, le feci bere un drink e le mostrai l’appartamento fino alla camera da letto. Notai che tremava e un po’ e per rassicurarla le dissi: “Non ti voglio fare pressione, possiamo assolutamente solo andare a letto, se vuoi.” La sua risposta fu un semplice: “No, lo voglio”. Così cominciammo e… fu terribile. La cosa strana, però, è che come ragazza mi piacque molto. Era divertente, intelligente, attraente, ragionevolmente sana di mente. Ma appena si mise a slacciarmi il reggiseno, sapevo che la cosa era destinata a fallire. Il giorno dopo mi mandò un messaggio con su scritto: “La scorsa notte è stato meraviglioso, dobbiamo uscire qualche volta questa settimana”. Non le risposi mai. Non potevo dirle che non potevamo vederci di nuovo perché a letto era terribile. Tutti i miei amici mi dissero che le avrei potuto insegnare qualcosa ma… nessuno ha tempo per questo. Per chiarire, scoprii solo molto dopo che lei era vergine.” – Katherine

 

 

 


19.  “Non c’era nessun dubbio su cosa fosse, e fu sorprendentemente migliore di quello che pensai”

 

 

 “Nella mia varia e casuale storia sessuale, ebbi solo un’avventura di una notte. Incontrai Jeremy in un bar del centro. Quella sera stavo bevendo con un amico e mia sorella. Iniziammo a parlare con Jeremy ma non ero così attratta da lui fisicamente. Sì, era abbastanza carino ma non era il mio tipo. C’era qualcosa, però, nella sua personalità che mi diceva di tornare a casa con lui perché sarebbe stato un bel momento. Sono una persona molto cerebrale e Jeremy ebbe la capacità di parlare in modo intelligente su una vasta gamma di argomenti. Riuscivo a conversare con lui in maniera facile. Finalmente, intorno all’1:30 mi chiese se volevo tornare a casa insieme a lui (in maniera un po’ più sfacciata). Questo può aver offeso molte ragazze, ma trovai la sua onestà e la sua sfacciataggine davvero divertenti. A causa delle numerose bevande, non ricordo molto della “parte principale”, ops. Quando la mattina seguente mi svegliai, Jeremy fu altrettanto gioviale come la sera prima. Ci rilassammo a letto per due ore e parlammo delle nostre vite prima di vestirmi e andarmene. Non ci scambiammo di numeri, anche se lo rividi più volte. Viviamo in una piccola città e quando ci incontriamo ci sorridiamo senza dire neanche una parola e… a me va bene così!” – Miriam

 

 


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