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Anoressia sessuale: cosa significa e chi la soffre? Pubblicato il Maggio 20, 2019 - 15:16

 

 Si tratta di una questione che colpisce moltissime persone: secondo il Generale Survey, poco meno della metà degli americani non ha avuto rapporti sessuali, mentre la ricercatrice Charmain Borg dell’Università di Groningen in Olanda stima che il 30% delle persone abbia avuto almeno una volta nella vita un’esperienza di avversione al sesso.

 

 L’anoressia sessuale, come spiega Libero, è una condizione psicologica che si concretizza con un calo della libido, ma non ha delle cause strettamente fisiche o di tipo culturale, anche se colpisce perfino le fantasie erotiche.

 

 “Dentro l' etichetta dell'anoressia sessuale, termine molto di moda ultimamente - illustra lo psicoterapeuta Marco Inghilleri, vicepresidente della Società Italiana di Sessuologia - c'è l’universo. Rientrano i fenomeni del apragmatismo sessuale, del calo del desiderio, del rifiuto della sessualità. È un discorso complesso e moderno, nel senso che paradossalmente questi disturbi sono molto più diffusi adesso, in una società sessualmente libera, che cinquant'anni fa quando invece di sesso si parlava molto meno”.

 

 

 Le possibili cause

 

Fonte: Web

 

 

 La psicologa Emma Ribas dell’Institut d’Estudis de la Sexualitat i la Parella di Barcellona, esperta di psicoterapia individuale e di coppia, indica per esempio la carenza di autostima o la presenza di relazioni conflittuali nella coppia come possibili cause di un disinteresse verso le attività sessuali; oltre a problemi che possono invece avere radici più profonde, come l’aver subìto in passato una violenza sessuale che ha lasciato un segno psicologico indelebile.

 

 Educazione ansiogena

 

 Da considerare poi anche il ruolo giocato da un’educazione molto restrittiva e ansiogena, che potrebbe aver attribuito al sesso un’immagine di attività potenzialmente pericolosa, piuttosto che quello di strumento naturale finalizzato allo scambio dell’affettività e del calore umano, oltre che per i fini di riproduzione. Il risultato è che, così come l’anoressia nervosa può portare al rifiuto del cibo, quella sessuale può condurre non solo alla perdita di un’importante occasione di piacere, ma anche di un mezzo fondamentale per allacciare e conservare relazioni di coppia e costruire una parte importante della propria esistenza.

 Classificazione problematica

 

 Il rifiuto più o meno completo della sessualità può in effetti assumere forme diverse e la sua classificazione è alquanto problematica. Ad esempio, il DSM 5, l’ultima versione del «Manuale diagnostico e statistico» dell’American Psychiatric Association (la «bibbia» degli psichiatri), non solo non riporta il termine «anoressia sessuale», ma neppure quello di «disturbo da avversione sessuale» che era presente nella versione precedente del manuale, il DSM-IV. Il disturbo da avversione sessuale era definito come «persistente o ricorrente estrema avversione ed evitamento di tutti o quasi tutti i contatti sessuali genitali con un partner sessuale».

 Il disturbo esiste

 

 Secondo quanto riportato dalla professoressa Charmaine Borg del Department of clinical psychology and experimental psychopathology dell’Università olandese di Groningen, in un articolo pubblicato sulla rivista Archives of sexual behaviour, la decisione di cancellare il disturbo da avversione sessuale dal DSM-V è stata motivata dall’insufficiente ricerca a supporto della sua esistenza. Successivamente, però, una rigorosa ricerca condotta su oltre 4mila persone, soprattutto donne, ha dimostrato l’esistenza e la frequenza di questo genere di problemi.

 

 

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