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Carmina, la escort universitaria Pubblicato il Febbraio 16, 2016 - 10:15

Carmina mi riceve nel locale, molto emozionata per l’intervista. Indossa un vestito a righe molto sofisticato, delle ballerine, i capelli raccolti e nessuna traccia di trucco. A compensare il suo look così sobrio c’è Sofía, un’altra ragazza che ha voluto assistere alla nostra conversazione perché “Sono tanto curiosa” mi ha detto, che indossa un completo intimo azzurro elettrico che non lascia spazio all’immaginazione, però sì a un buon raffreddore. Così tutte e tre andiamo nella stanza, ci sediamo sul letto e inizio con le domande:

Raccontaci un po’ di te, iniziando dalla tua provenienza. Di dove sei? Tijuana, Messico.

Perché sei qui? Sono venuta qua per studiare e poi, dopo due mesi, ho iniziato a lavorare come escort.

E con gli studi che cosa è successo, continui o hai smesso? Il corso è finito, adesso sto aspettando il risultato finale.

Cosa stavi studiando? Giornalismo di viaggio.

Dal giornalismo al servizio di escort. Cosa ti ha portato a cambiare così radicalmente la tua traiettoria professionale? Un po’ per curiosità e morbosità, un po’ per il denaro e così poter pagare la matricola universitaria. Nel mio paese avevo un’amica che aveva iniziato a prestare il servizio di ragazza di compagnia e alla fine ho deciso di provarlo anche io. Quando sono venuta qua ho fatto una ricerca su Internet e ho trovato una casa di piacere, in cui sono stata una settimana. Con il passar del tempo ti rendi conto che questo è un lavoro come un altro, come lavorare in un ufficio. Il problema è che ti abitui a guadagnare una certa quantità di denaro…

Mi sembra di capire che è per il denaro che continui a fare la escort. Ti sembra realmente denaro facile da guadagnare? Beh sì, però perché se un cliente richiede un servizio che non presti, non sei obbligata ad andare con lui e perciò risulta molto più semplice. A volte però tra le persone non c’è feeling e allora sì che diventa più duro; ma le occasioni son ben poche. Inoltre, non tutti i servizi sono per fare sesso.

Con che tipo di uomini è più difficile la situazione, con gli uomini adulti, con i giovani o l’età non importa? Non ha alcuna importanza. Forse con i più giovani risulta più difficile perché vengono dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Le persone adulte vengono soprattutto per una ricevere affetto, per sfogarsi, per parlare o perché si sentono sole. Ad esempio, una delle situazioni più complicate si verifica quando un cliente ti chiede di farlo senza preservativo, cosa che io non farò mai. Poi ci sono casi meno scomodi, come gli uomini che vengono giusto per vantarsi con gli amici o quelli che vogliono approfittare fino all’ultimo momento...

Però in un’ora quante volte possono “approfittarne”? In un’ora di solito sono due relazioni, però non sempre è così. Molte volte, dopo essere venuti, ciò di cui hanno voglia è un semplice massaggio e parlare un po’...

E di che cosa parlate? Inizio chiedendo di dove sono e che lavoro fanno… poi se sono turisti è ancora più facile perché chiedi loro se hanno visitato tale luogo, se sono andati a mangiare in tale ristorante e via così. Alla fine, sono loro che iniziano a farti le domande…

Riesci a godere con i tuoi clienti? A volte sí e quando non ci riesco, fingo. Sono stata con molti clienti di bell’aspetto ma erano insopportabili. Ad esempio, una volta sono venuti due clienti molto attraenti che volevano stare con me allo stesso tempo, per 45 minuti, pagando solo mezz’ora e come se fossero una sola persona. Non c’era modo di fare capir loro che quello era un servizio doppio. Alla fine hanno scelto anche un’altra ragazza, ma poiché si erano infastiditi per come erano andate le cose, sono diventati aggressivi e non la smettevano di dirci che eravamo due luride e altre cose poco piacevoli. In quel caso sono stata male e l’unica cosa che desideravo era che finisse il tempo per non rivederli mai più. In generale il mio godimento non ha nulla a che vedere con l’aspetto fisico del cliente, perché può essere poco affascinante ma essere educato e tranquillo e quindi un buon cliente; in quel caso mi rilasso e riesco a godermela…

E le tue relazioni sessuali nella vita privata come sono? Proprio l’altro giorno Sofia mi diceva che prima o poi ci stancheremo di scopare tanto. Io però credo che non sia così, perché se ti piace qualcuno riesci a staccare dal lavoro e l’unica cosa a cui pensi è godere di quella persona. Quindi sì, nella mia vita privata riesco ancora a godere del sesso.

Qual è la cosa che ti piace di più dell’essere una escort? E quella che ti piace di meno? Mi piace il fatto di guadagnare bene. Invece ciò che mi piace meno della professione di escort sono i clienti pesanti, quelli che credono che in un’ora possono chiederti tutti i servizi che vengono loro in mente senza doverli pagare, o che ti trattano in modo poco rispettoso perché si dimenticano che prima di qualsiasi cosa sei una persona.

Che consigli daresti a chi desidera intraprendere il tuo stesso cammino? Farei presente che questo lavoro non è eterno, che ci sono periodi migliori di altri e che i clienti si stancano di vedere sempre le stesse facce. Perciò, anche se pensi che sia denaro facile, bisogna utilizzare la testa ed essere intelligenti nel gestire i tuoi guadagni, devi essere attenta con le spese e capace di vedere al di là di questo lavoro. Non avrebbe senso lavorare duro tanti anni per rimanere con le mani vuote. Un’altra cosa che consiglierei è che non si abbassino mai a fare cose che non vogliono.

Alla domanda “Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?” dato che Carmina non ne ha, Sofia decide di prendere il suo posto: “Una volta un cliente mi ha chiesto di ballare per lui, la cosa divertente è che lui ha iniziato a ballare con me e addirittura ad imitare i miei movimenti ed i miei gesti. Era come se volesse essere me. Alla fine ha ballato lui per me, sembrava una lezione di ballo più che un servizio di escort. E ovviamente non abbiamo fatto sesso.”

Non appena Sofia termina di rispondermi, la responsabile del locale la chiama perché un cliente chiede di lei. “Mettiti qualcosa addosso, figliola, che sennò prendi freddo”, le dico. Sofia si mette a ridere e mi ha salutata dicendomi “Adesso mi scalderò per bene, non preoccuparti”. Al che continuo la mia intervista con Carmina:

Ti dà fastidio se ti chiamano puttana? Dipende dal contesto in cui me lo dicono. Ad esempio, se me lo dicono con lo scopo di darmi fastidio è ovvio che non mi piace, o anche quando un cliente te lo dice perché ti sta pagando e pensa di avere il diritto di chiamarti così. Però, in generale, non mi dà fastidio. E poi tra di noi ce lo diciamo a mo’ di scherzo “Sei una zoccola” e non succede niente, ci ridiamo su e punto.

Cosa pensi della prostituzione di strada? Partendo dal fatto che ognuno è libero di fare ciò che vuole della sua vita, e che non sei una persona migliore perché lavori in un locale e peggiore perché lavori per strada, per me la prostituzione di strada è molto rischiosa e addirittura pericolosa. Ma che io la consideri moralmente scorretta, beh no. È piuttosto per una questione di sicurezza, perché si sa che la strada non è il luogo più tranquillo del mondo.

Potendo tornare indietro, seguiresti lo stesso percorso? In caso negativo, perché? Forse no, però soprattutto perché è molto pesante, nel senso che si dorme poco, si magia male e in generale il ritmo di vita non è equilibrato. Allo stesso tempo sì che lo rifarei, perché ci sono molte cose belle che mi sono successe grazie a questa professione e che non sarebbero successe se avessi fatto un’altra cosa. Ciò che ho ben chiaro è che non mi piacerebbe dedicarmi a questo per molto tempo, preferisco vederla come una cosa transitoria; però in nessun momento mi sono pentita perché ho vissuto davvero delle cose che sono valse la pena.

Immaginati che quando sei arrivata qui ti avessero proposto un’offerta di lavoro normale, chiamiamola così, e dall’altra di avere la possibilità di fare la escort, che abbiamo già detto essere un lavoro duro e rischioso, anche se ti permette di guadagnare molto di più di qualsiasi lavoro. Se dovessi scegliere tra un’opzione e l’altra, cosa sceglieresti? Se fosse un lavoro normale, dovrebbe essere qualcosa che mi piace molto, anche se guadagnassi la quarta parte di quello che guadagno come escort.

E quale sarebbe quel lavoro? Giacché hai studiato giornalismo di viaggio, ti piacerebbe fare la reporter o un’altra cosa affine ai tuoi studi? Mi piacerebbe di più fare la sceneggiatrice di programmi televisivi.

Ci hai mai provato? Nel mio paese lo facevo e, anche se mi pagavano male, lo trovavo divertente e mi sentivo soddisfatta. Qua non ho mai cercato un posto di sceneggiatrice.

Sei fidanzata o sposata? Sì o no che sia, avresti il coraggio di dirgli a cosa ti dedichi? Sono single perché così non devo raccontare niente a nessuno. E se non lo fossi, forse glielo direi, però dovrei trovare il momento giusto per farlo. Non credo che chiunque sia disposto ad accettare che la tua compagna vada con altri uomini, per di più in cambio di denaro.

Parlando di denaro, c’è qualcosa che non faresti mai in cambio di soldi? Ci sono cose che faccio facendo pagare un extra, però a volte quando vengono con la presunzione di “ho i soldi e con te faccio ciò che voglio” allora no, non accetto di essere umiliata per il denaro. Né fare sesso senza preservativo, né altre cose che potrebbero mettere a rischio la mia salute.

Questa è l’ultima domanda. Metto da parte il registratore e rimango a parlare un po’ con lei, entrambe sdraiate comodamente sul letto. Carmina non ha smesso in nessun momento di sorridere e la sensazione che mi lascia è quella di essere una persona con la testa sulle spalle, capace di vedere il lato positivo delle cose in ogni momento. Una cosa che, sfortunatamente, la maggior parte delle persone dimentica di fare. Grazie Carmina per avermi ricordato quanto sia importante sorridere alla vita, sempre.

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