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Karezza, una tecnica del sesso tantrico per far rivivere l’intimità di coppia Pubblicato il Febbraio 13, 2020 - 11:02

 

 

 Spesso, nelle relazioni di lunga data ma anche in rapporti di coppia “giovani” in cui la noia e la routine hanno preso il posto della passione travolgente dei primi tempi, può capitare che i rapporti sessuali diventino monotoni e ripetitivi, con l’unico obiettivo di raggiungere l’orgasmo in fretta e tralasciando sia i preliminari sia le esigenze del partner. Il sesso tantrico, e più precisamente la tecnica Karezza, può essere molto utile a ristabilire l’intimità e la complicità tra le lenzuola.

 

 

 

Karezza, una tecnica del sesso tantrico: nell'immagine le mani di un uomo e di una donna intrecciate
 Fonte: Web

 Cos’è Karezza? Dal Tantra, l’antica disciplina orientale, la tecnica amatoria che aiuta le coppie a raggiungere il piacere… anche senza orgasmo

 

 Se diciamo “Tantra” sicuramente la prima parola facilmente collegabile è “sesso”. In realtà il Tantra è una disciplina orientale che ha come obiettivo lo sviluppo e l’evoluzione di ogni aspetto dell’essere umano dal punto di vista fisico, mentale, emozionale e spirituale. Va da sé che la sessualità è una componente molto importante per raggiungere uno stato di benessere psico-fisico e, di conseguenza, l’amore tantrico è un insieme di esercizi utili a trasformare un incontro sessuale in qualcosa di più di un semplice atto fisico: un’esperienza di incontro tra anime.

 

 Tra le tecniche del Tantra, Karezza è un esercizio utilissimo a controllare le energie sessuali e a ristabilire le priorità di coppia, in cui l’unico obiettivo non deve essere necessariamente il raggiungimento del piacere ma la riscoperta del contatto tra partner.

 

 La Dott.ssa Alice Bunker Stockman, una delle prime cinque donne ad essere diventato medico negli Stati Uniti, nel suo libro “Karezza, ethics of marriage” già nel 1896 affermava che questa tecnica era in grado di incoraggiare e migliorare l’intimità coniugale, dando ampio spazio al piacere femminile e favorendo l’uguaglianza di genere. Tra l’altro, in un’epoca in cui la soddisfazione sessuale per la donna era una tematica ancora molto lontana dall’essere sdoganata.

 

 Secondo diversi esperti di sessualità, la pratica, che ha radici nei princìpi tantrici e taoisti, è in grado di riaccendere la scintilla in rapporti ormai stanchi e monotoni, oltre che avere tutta una serie di vantaggi utili a chi, per diverse ragioni, ha difficoltà a vivere serenamente l’intimità.

 

 La parola chiave di questa tecnica, infatti, è lentezza. È scoperta di sé e dell’altro attraverso contatto visivo, abbracci, baci, carezze, sfioramenti, respiri e penetrazione, ma senza che il fine sia il raggiungimento dell’orgasmo.

 

 Come sosteneva il filosofo tedesco Lessing: “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” e in questo caso non è neanche il fine ultimo, che invece consiste nell’allungare i tempi dell’unione sessuale e provarne soddisfazione, senza per questo arrivare al climax.

 

 


Karezza, una tecnica del sesso tantrico: nell'immagine una coppia si guarda teneramente
 Fonte: Web

 Karezza riduce l’ansia da prestazione

 

 Vanessa Marin, psicoterapista sessuale californiana, afferma che il raggiungimento dell’orgasmo è per molte donne e uomini un argomento che provoca ansia e difficoltà: arrivare al piacere finale è da molti considerato un traguardo obbligatorio, con il rischio di tutti i momenti precedenti; eseguiti meccanicamente e senza lasciare spazio alle emozioni.

 

 La tecnica Karezza, invece, lascia molto spazio al contatto e, secondo l’esperta, può essere un aiuto anche per chi soffre di disfunzione erettile, in quanto l’uomo non è più concentrato solo al raggiungimento dell’orgasmo e al mantenere l’erezione ma su tutte le sensazioni che il contatto pelle a pelle può regalare.

 Con la tecnica Karezza vivi il momento e prolunghi il piacere

 

 

 Nan Wise, neuroscienziato e terapista sessuale del New Jersey, trova in Karezza un aiuto a quanti non riescono a viversi ogni singolo attimo del rapporto sessuale, troppo spesso concentrati nel raggiungimento del piacere e poco a quanto si sta provando durante e, soprattutto, alle sensazioni dell’altra persona. Questa tecnica tantrica unisce mente e corpo e porta chi la pratica a vivere il presente dell’atto d’amore.

 

 Se non si è più concentrati a raggiungere l’orgasmo, di conseguenza, il piacere diventa infinito. Il Dott. Wise, afferma che “sperimentare Karezza è come fare l’amore con una tartaruga… anziché come i conigli, come cita il famoso detto”I partner devono concentrarsi sulle sensazioni ricevute e donate, fermarsi nel momento in cui si è quasi raggiunto l’apice dell’eccitazione e darsi tempo per ricominciare il contatto.

 

 Quello che si sperimenta con Karezza è una riconnessione tra partner, anche a seguito di episodi che hanno allontanato la coppia, sostiene Liz Afton, psicoterapeuta presso il Gender & Sexuality Therapy Center di New York. Ma può essere un ottimo esercizio da praticare anche tra partner che hanno il desiderio di conoscersi più intimamente, così come coppie che vogliono dare un cambiamento alla loro vita sessuale, senza per questo sperimentare pratiche estreme.

 Cosa sapere prima di sperimentare Karezza

 

 

 Data l’intimità che coinvolge chi sperimenta Karezza, è essenziale che tra partner ci sia un profondo rispetto e fiducia reciproca, oltre che il sentirsi totalmente a proprio agio con l’altro. È importante anche che ci sia comunicazione tra partner prima, durante e dopo la pratica della tecnica tantrica.

 

 Non esiste una regola base per provare Karezza, quello che invece deve essere ben chiaro è che l’orgasmo non è l’obiettivo da raggiungere (anche se è necessario esercizio e autocontrollo, soprattutto le prime volte): quello che si cercherà di provare sarà un totale coinvolgimento dei sensi, trasmettendo a parole e a gesti all’altra persona ciò che si sta sperimentando e cercando di rallentare qualsiasi movimento e pensiero, anche quando la passione potrebbe, invece, diventare travolgente. 

 

 

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