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Ninfomania: Quando il Sesso Diventa Morbo e Compulsione Pubblicato il Marzo 17, 2016 - 10:10

Lo si usa nel linguaggio comune. Ce lo si dice in genere tra amiche in quei periodi – magari nella prima fase di una storia d’amore – in cui le tempeste ormonali la fanno da padrone: “Che succede, sei ninfomane?”. Naturalmente si tratta di una battuta, ma la ninfomania è qualcosa di più serio di così, sebbene da qualche anno non sia più considerata una vera e propria malattia.

Tempo addietro, infatti, la ninfomania – che è stata pure al centro del film drammatico erotico Nymphomaniac del 2013 di Lars Von Trier – era considerata una patologia sessuale (attenzione: nonostante ogni tanto capiti di confondersi, con il termine ninfomania si fa riferimento a un disturbo solo ed esclusivamente femminile, là dove l’equivalente è maschile è noto come satiriasi) contraddistinta dalla ricerca compulsiva di partner con cui avere rapporti sessuali accompagnati, contro ogni previsione, da anorgasmia o frigidità.

Tuttavia nel 1992 l’Oms non ha più riconosciuto la ninfomania come una patologia, decisione che ha aperto la strada a quella del’America Psychiatric Association che nel 1995 ha radiato la voce “ninfomania” dalla IV edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali spostando la ninfomania sotto l’ampio ombrello dell’ipersessualità.

Se non è una malattia, dunque, verrebbe da chiedersi cosa sia, questa benedetta ninfomania. Prima di cercare di spiegarlo per bene, vediamo un po’ di storia (non saremo noiose, promesso).

 

 

1. Ninfomania, storia e significato del “furore uterino”

ninfomania storiaFonte: Web

Non serve una conoscenza ferrea della storia e delle questioni sociali per capire che in passato, in un mondo permeato da un maschilismo che tendeva a negare alla donna qualsiasi piacere, in primis quelli sessuali, il termine ninfomania – e di conseguenza ninfomane – avesse assunto un’accezione negativa, per non dire dispregiativa, utilizzata per indicare le donne alla costante ricerca morbosa e compulsiva, seppur non per loro precisa volontà, di partner sessuali.

Il termine deriva dal greco antico ed è un “collage” di νύμφη nýmphē (ninfa, sposa) e maníache non necessita di definizione; la parola venne coniata nel 1771 da un medico francese, J. D. T de Bienville, autore dello studio La Nymphomanie, ou Traité de la fureur utérine, La ninfomania, ovvero trattato sul furore uterino“.

Restando nell’ambito della terminologia, come abbiamo detto, negli ultimi vent’anni circa anni la ninfomania – letteralmente una necessità incontrollabile di avere rapporti sessuali – è stata ricompresa nell’ambito dell’ipersessualità, ossia un’attività sessuale superiore alla media che si presenta con un fine specificamente sessuale, a differenza della ninfomania. Possiamo infine citare l’erotomania, una sindrome psichiatrica che si manifesta con un comportamento sessuale inadeguato trascinato da un delirio dal contenuto erotico.

Ma tornando alla ninfomania, come si manifesta e quali caratteristiche ha?

2. I “sintomi” della ninfomania

ninfomania sintomiFonte: Web

La ninfomania non è altro che una dipendenza, del tutto simile a quella da alcol a sostanze stupefacenti: anziché desiderare droga, tuttavia, la donna è patologicamente ossessionata dal fatto di avere rapporti sessuali o di pensare al sesso. Si tratta quindi di un problema psicologico che poco o nulla ha a che fare con i piaceri della carne. Ciò non toglie che ci siano donne che cambiano spesso partner non perché ninfomani ma semplicemente per la voglia di avere rapporti sessuali con uomini diversi: a tal proposito, distinguere tra ninfomania e normale ricerca del piacere non è quasi mai semplice, mentre è molto più comune che il comportamento – quali che siano le sue origini – dia luogo a giudizi morali e sociali: una donna che si comporti alla stregua di un “uomo” – perlomeno questo è ciò che viene percepito – cercando in modo disinibito e disinteressato rapporti sessuali, dev’essere per forza affetta da ninfomania o comunque in qualche modo malata.

In effetti, nel caso della ninfomania siamo dinanzi a una patologia che può avere causa diverse. Ma qui la medicina si divide: secondo alcuni specialisti, infatti, la ninfomania è legata a traumi o disturbi di tipo psichico, ma più in generale possiamo dire che le sue origini (tecnicamente l’eziologia) siano sconosciute, così come quelle di molti altri comportamenti sessuali “deviati” rispetto alla norma, vale a dire alla media di un determinato gruppo sociale.

Una donna affetta da ninfomania è costantemente in preda a un’esaltazione degli impulsi sessuali, ragion per cui cerca strenuamente e, vista da fuori, famelicamente nuovi partner sessuali. Tali partner non servono per appagare un desiderio sessuale vero e proprio, bensì per alleviare gli stravolgimenti psichici e interiori. La ninfomania si accompagna inoltre alla perdita delle normali inibizioni con conseguenti e continue manifestazioni di seduzione e provocazione dai tratti psicopatologici.

La donna affetta da ninfomania si ritrova a vivere una vita dominata in tutti i suoi ambiti dal sesso e dall’ipererotismo: non a caso, molto frequentemente la ninfomania danneggia la sfera sociale, familiare, affettiva e lavorativa. La ninfomane non è dunque una donna da giudicare, bensì da capire e da aiutare.

Ma è possibile guarire dalla ninfomania?

 

3. Ninfomania: quali sono le cure?

Nifomania cureNifomania cure

Per tutto quanto detto sinora, sarebbe scorretto pensare che per guarire dalla ninfomania sia sufficiente per una donna smettere di cercare partner: la sua ipersessualità non è volontaria e pertanto chi soffre di ninfomania ha bisogno di un supporto specialistico.

A seconda dei casi, i medici possono decidere di prescrivere farmaci antidepressivi o consigliare una terapia individuale volta a indagare nel profondo del disagio che porta alla ninfomania. L’approccio utilizzato è leggermente diverso da quello impiegato nel trattamento dell’astinenza (per esempio nelle dipendenze da alcol e stupefacenti, alle quali, come abbiamo accennato, la ninfomania è assimilabile): per la ninfomania il procedimento mira a spingere il soggetto a superare l’ossessione per il bisogno sessuale per tornare gradualmente ad avere una percezione sana della sessualità.

Stando alle statistiche, la percentuale di donne che soffrono di ninfomania è attorno al 2%: per la maggior parte di loro pare che il disturbo venga vissuto in forma platonica, ossia limitandolo a fantasie erotiche che non trovano concretizzazione se non attraverso l’autoerotismo.

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