I chirurghi operino il cambio di sesso da uomo a donna rimuovendo pene e testicoli e ricreando una vagina in grado di provare un orgasmo. Prima di tutto una persona che vuole entrare in sala operatoria deve avere avuto l’approvazione degli psicologi, deve aver vissuto come una donna per almeno 18 mesi e aver iniziato la terapia ormonale da 12. È inoltre necessario aver cambiato il proprio nome all’anagrafe.
L’uretra viene accorciata e posizionata nella sede che occupa nel corpo femminile, dopodiché la pelle del pene viene usata per realizzare il canale vaginale.
I chirurgi eseguono per prima cosa un taglio allo scroto per rimuovere entrambi i testicoli, poi si separano i nervi dorsali del pene, il glande e l’uretra dal corpo cavernoso e quest’ultimo viene rimosso fino all’osso pubico. L’uretra viene accorciata e posizionata nella sede che occupa in un corpo femminile, dopodiché la pelle del pene viene usata per realizzare il canale vaginale. Il glande viene ridotto in modo da creare un clitoride in grado di provare in orgasmo mentre le “labbra vaginale” sono costruite utilizzando la pelle dello scroto.
Non è più obbligatorio sottoporsi a intervento chirurgico per le persone trans che desiderano cambiare il genere sulla carta d’identità. L’intervento chirurgico di riassegnazione – quando non è frutto di una scelta personale - è uno strumento lesivo dell’integrità fisica e della dignità umana. In molti casi, le terapie ormonali e gli interventi sui caratteri sessuali secondari garantiscono alla persona di raggiungere il proprio equilibrio e fissare la propria identità di genere a prescindere dalla modificazione chirurgica dei caratteri sessuali primari, che comporta interventi dolorosi, invasivi e con conseguenze negative in un’alta percentuale di casi.