escortitalia blog - Curiosità o divertenti notizie su escort provenienti da tutta Italia.

La guida definitiva all’orgasmo femminile Pubblicato il Giugno 20, 2017 - 10:22

 

 L’uomo si sa, raggiunge il piacere più facilmente ma rischia di essere ripetitivo.

 Quando si tratta della donna invece, la situazione è molto più incerta ma, forse proprio per questo, più intrigante. Molti sono i modi in cui una donna può raggiungere l’orgasmo, moltissimi i modi in cui può manifestarlo, e addirittura può provare diversi tipi di orgasmo, come quelli multipli.

 

 Molto diversa inoltre è la manifestazione dell’orgasmo da donna a donna: ci sono donne che soffrono di anorgasmia e quindi non raggiungono mai l’orgasmo o non sempre, e donne che provano un piacere così intenso da perdere i sensi. C’è chi raggiunge il piacere solo con la stimolazione del clitoride e chi prova orgasmi multipli.

 

 E la cosa bella è che più donne possono convivere all’interno della stessa: una donna che (generalmente) in giovane età è stata anorgasmica può, attraverso la masturbazione e l’uso di un vibratore, imparare a raggiungere l’orgasmo.

 

 Una donna abituata ad un piacere medio può raggiungere le vette della ‘petite mort’ in una situazione particolarmente coinvolgente… quando ci addentriamo  nel labirinto del piacere femminile, quindi, le certezze non esistono.

 

 Ma un po’ di trucchi e la conoscenza del nostro corpo e di alcuni meccanismi ci possono aiutare nella ricerca del piacere.

 

1. L’orgasmo femminile. Che cos’è?

2. La petite mort

3. Il processo dell’orgasmo femminile

4. Quanti orgasmi posso avere

5 Le manifestazioni dell’orgasmo femminile

6. I tipi di orgasmo femminile

7. Altri modi di raggiungere l’orgasmo

8. Perché non raggiungo l’orgasmo

9. Fingere l’orgasmo: pro e contro

10. Come faccio a raggiungere l’orgasmo

11. Posso provare un orgasmo simultaneo

12. Il mezzo ed il fine

 

 

 

1. L’orgasmo femminile. Che cos’è?

 

 

 L’orgasmo è l’esplosione di piacere più intensa che il corpo umano possa sperimentare a seguito di una stimolazione sessuale, fisica o mentale, e si manifesta con la contrazione ritmica dei muscoli pelvici.

 

 Il climax, o orgasmo femminile, può variare per intensità da un breve momento di piacere a una sensazione così intensa da provocare lo svenimento. Ma poiché al suo verificarsi non corrisponde una manifestazione fisica così evidente come nel caso dell’eiaculazione maschile, è stato ignorato per secoli. Poi subordinato alla necessità di raggiungerlo attraverso la penetrazione maschile.

 

 La donna si trova di fronte a un fenomeno misterioso che, in un’epoca in cui si può spiegare praticamente tutto, misterioso rimane.

 

 

 

2. La ‘petite mort’

 

 Il significato dell’orgasmo è cambiato attraverso i secoli, basti pensare che per lungo tempo è stato considerato la cura ideale per una malattia, l’isteria, che si credeva legata a un malfunzionamento dell’utero. I francesi poi, lo definiscono la ‘piccola morte’, a indicare la perdita momentanea di conoscenza che spesso accompagna questo fenomeno. L’orgasmo femminile può davvero raggiungere intensità vertiginose.

 

 Esistono donne di tutti i tipi, da quelle anorgasmiche, a quelle che provano un orgasmo poco appagante, a quelle che provano più orgasmi uno di seguito all’altro. Ma indubbiamente tutte sono alla ricerca della ‘piccola morte’, questo punto di congiunzione tra carne e spirito, tra sconvolgimento dei sensi e pace interiore.

 

 Ma come si produce un orgasmo?

 

 

 

3. Il processo dell’orgasmo femminile

 

 

 Se hai visto la fortunata serie ‘Masters of Sex‘, probabilmente conoscerai il processo dell’orgasmo femminile, le cui varie fasi sono state codificate per la prima volta da Virginia Johnson e William Masters, che hanno iniziato a parlare di ‘Ciclo della risposta sessuale umana’:

 

 Eccitazione

 

 È caratterizzata da un aumento delle dimensioni del clitoride, delle piccole labbra, della vagina e dei muscoli che la circondano, e dell’utero. In questa fase, la cui durata può variare da pochi minuti a, addirittura, ore, i capezzoli si induriscono, il seno aumenta di dimensioni e le pareti vaginali rilasciano più fluido. Lo sfintere anale è suscettibile di contrazioni, che possono ripetersi  e prolungarsi anche durante l’orgasmo.

 

 Tutto questo succede perché il nostro sistema nervoso autonomo ha aumentato la pressione sanguigna incrementandone il flusso verso i tessuti.

 

 

Plateau

 

 Il clitoride si trasforma nel nostro organo più sensibile e le ghiandole di Bartolini, anche conosciute come ghiandole vestibolari maggiori – situate ai lati dell’apertura vaginale – producono abbondante  lubrificazione.

 Un terzo dei tessuti della vagina si gonfia, ma il diametro di ingresso si riduce a causa della tensione del muscolo pubococcigeo. 

 L’allenamento di questo muscolo è fondamentale per il controllo e l’aumento di intensità degli orgasmi (oltre ad apportare una serie di benefici alla nostra salute, non solo sessuale).

 

 Questa è la fase di massima eccitazione, che Masters e Johnson chiamano ‘plateau’: le nostre sensazioni raggiungono un’intensità massima nel punto di non ritorno che precede l’orgasmo.

 

 

L’orgasmo femminile

 

 La sensazione dell’orgasmo varia estremamente da donna a donna. E non ci riferiamo ai diversi tipi di orgasmo ma al fatto che ogni donna può provare un orgasmo di intensità variabile, a seconda della situazione in cui si trova, del livello di eccitazione che ha raggiunto, di quanto è stimolata mentalmente, di quanto sono stati lunghi i preliminari… è difficile stabilire cosa succede in questa fase a livello generale, genericamente assistiamo a un incremento di lubrificazione e di tensione delle pareti vaginali.

 

 

Risoluzione

 

 La fase della risoluzione o post orgasmica, è quella nella quale i nostri muscoli si rilassano e la pressione sanguigna decade.  La sensazione sonnolenta di piacere non è appannaggio esclusivamente maschile, anche noi la sentiamo. E possiamo avere anche un periodo refrattario.

 

 Così come orgasmi multipli. In questo caso, la situazione cambia moltissimo da donna a donna: ci sono donne che, se hanno raggiunto il piacere attraverso la stimolazione clitoridea, poi non sopportano ulteriori carezze in quest’area (e quindi, volendo continuare sulla strada degli orgasmi multipli occorre provare a stimolare un’altra zona erogena) e donne che invece, superato il fastidio iniziale, riescono a godere teoricamente all’infinito. Come al solito, non esiste una regola generale, la situazione cambia moltissimo da donna a donna.

 

 

 

 

4. Quanti orgasmi posso avere?

 

 

 Innanzitutto va detto che il piacere non è una gara. E, come immaginerai, quantità non significa qualità.
Detto questo, puoi avere un:

 

Orgasmo unico

 

 Che tu raggiunga il climax con la stimolazione vaginale o clitoridea, o in un altro modo ancora (vedi più avanti) il risultato può essere un orgasmo ‘solo’. Ovviamente, come dicevamo, l’intensità di tale orgasmo può variare da persona a persona, da momento a momento. Un orgasmo unico può essere altrettanto appagante o anche più di una serie di orgasmi multipli. Di nuovo, quantità non vuol  dire qualità.

 

Orgasmi multipli

 

 Può accadere che mentre state facendo l’amore provi un primo orgasmo, ma siccome lui non ha ancora raggiunto il massimo piacere, non vi fermate e tu ne provi un altro e (magari) un altro ancora.

 

 Ma, diciamoci la verità, quante sono le volte che tu raggiungi il piacere prima di lui? Uno scenario molto più plausibile è quindi che tu sia da sola o insieme a lui che ti sta accarezzando. Raggiungi l’orgasmo e a questo punto scegli, in base alla tua esperienza, due alternative opposte:

 

 dopo una piccola pausa, ricominci a stimolarti e ti ritrovi a raggiungere l’orgasmo di nuovo, in brevissimo tempo e poi ancora e ancora, con un intervallo di tempo praticamente inesistente e una progressione teoricamente infinita.

 

 Oppure decidi di cambiare completamente il tipo di stimolazione: per esempio se la prima volta hai raggiunto il climax durante i preliminari, la seconda (e via di seguito) avviene durante il rapporto o viceversa. Oppure decidi di cambiare il tipo di stimolazione e la zona erogena a cui dedichi la tua attenzione.

 

 Gli orgasmi multipli non sono una prerogativa femminile, anche gli uomini possono raggiungerli ma è indubbiamente più semplice per una donna, proprio perché la donna non sperimenta il periodo refrattario e teoricamente (e praticamente!) è in grado di ricominciare subito daccapo.

 

 Ma c’è di più: la maggior parte delle donne è multiorgasmica. Quindi, la prossima volta che raggiungi il massimo piacere, prova a non cedere a quel pur tanto dolce momento di abbandono, sii avida, esplora il tuo corpo, prova a superare un piccolo fastidio iniziale e ci sono ottime probabilità che verrai ricompensata con una serie di picchi di piacere consecutivi.

 

 Vale la pena impegnarsi!

 

 

 

5. Le manifestazioni dell’orgasmo femminile

 

 

 Anche qui, rispetto alla reazione standard dell’uomo (eiaculazione), la realtà femminile si dimostra decisamente più variegata.

 

 Iniziamo con il dire che non esiste una manifestazione inequivocabile del raggiunto orgasmo femminile, o per lo meno, non nella maggior parte dei casi. Ed è proprio da qui che scaturisce il dubbio amletico dell’uomo che non può mai essere certo che la sua donna abbia davvero toccato il cielo con un dito e quello, altrettanto assillante, della donna che di fronte alla performance decisamente lodevole del suo lui (specie se il suo lui è un amante di fresca acquisizione) e alla chiara consapevolezza che, nonostante la lodevole performance, l’orgasmo è ben lungi dall’essere in vista, si domanda se sia il caso di fingere o ammettere la spiacevole verità (vedi più avanti).

 

 Quindi sì, ci sono donne che urlano, donne che arrossiscono, donne che piangono e, ne siamo sicure, esiste un elenco di indizi da far impallidire un’enciclopedia, ma non esiste un particolare chiaro e imprescindibile che indichi l’avvenuto climax. A meno che…

 

 

L’eiaculazione femminile (aka ‘squirting’)

 

 Alcune donne hanno la capacità di produrre un liquido in seguito a quello che viene definito orgasmo da punto G.

 

 O meglio, in seguito ad una stimolazione molto intensa della parete frontale della vagina, in quella zona che viene, per mancanza di un termine migliore, definita punto G, alcune donne provano un orgasmo molto intenso che dà origine alla fuoriuscita di un liquido trasparente, incolore e inodore, probabilmente prodotto dalle ghiandole di Skene. Le donne che sono in grado di eiaculare, riportano di provare un piacere straordinario quando succede.

 

 Ecco, in quel caso, l’uomo può essere davvero sicuro che la donna abbia raggiunto il massimo appagamento.

 

 

 

 

6. I tipi di orgasmo femminile

 

 

 Proprio perché l’orgasmo femminile è una creatura così ineffabile, se ne può dire un po’ tutto e il contrario di tutto e negli anni si sono versati fiumi d’inchiostro per definirne modi, tipologie, categorie.

 

 Risale nientepopodimeno che a Sigmund Freud una distinzione ancora usata tra orgasmo clitorideo e vaginale. Il primo, secondo Freud, sarebbe un orgasmo più acerbo, appannaggio delle giovani donne ancora sessualmente immature, mentre una prova di essere passate all’età adulta sarebbe il raggiungimento di un orgasmo vaginale, ovvero un orgasmo ottenuto attraverso la penetrazione da parte di un uomo.

 

 Ma questa teoria è stata messa in discussione in tempi relativamente recenti, quando ci si è resi conto che l’orgasmo ‘da uomo’, ovvero quello che avviene durante il rapporto, è decisamente più difficile da provare per una buona parte delle donne (e quando diciamo ‘buona parte’ intendiamo la maggioranza). E che una buona parte di questa maggioranza addirittura non lo raggiunge mai durante l’amore.

 

 Si è poi fatta strada l’idea che l’orgasmo sia in realtà uno solo e che cambi semplicemente il modo in cui viene innescato, a seconda della zona erogena che viene stimolata.

 

 È seguendo questo criterio che distinguiamo l’orgasmo femminile in:

 

 

Orgasmo clitorideo

 

 Il clitoride è un organo meraviglioso, le cui ramificazioni sono ben più ampie di quel piccolo bottone che vediamo esternamente e si propagano ai lati delle piccole labbra. Per questo, oggi, si tende a far risalire l’origine dell’orgasmo, anche di quello cosiddetto vaginale, al clitoride. Si pensa infatti che le pareti della vagina, non essendo dotate di terminazioni nervose, non possano trasmettere sensazioni. Mentre la stimolazione del cosiddetto punto G viene fatta coincidere con una stimolazione indiretta del clitoride appunto.

 

 L’orgasmo che si genera dalla stimolazione del clitoride è il più comune, nel senso che, a prescindere dalla sede dove si origina effettivamente il piacere, la maggior parte delle donne che raggiunge l’orgasmo lo fa attraverso la stimolazione del clitoride.

 

 Anche se è evidente che tutta la zona della vagina è una delle zone erogene primarie.

 

 

 

L’orgasmo da punto G

 

 Che l’orgasmo venga innescato da un’indiretta stimolazione del clitoride o che nasca direttamente nella zona stimolata, esiste comunque un orgasmo generata dalla stimolazione di quello che, tradizionalmente, chiamiamo punto G ma che in effetti più che a un punto corrisponde a un’intera zona.

 

 Un’area posta nella parete frontale della vagina, che risulta leggermente rugosa al tatto e che può essere stimolata con le dita, ripiegandole su se stesse come quando vuoi dire ‘vieni qui’, con un dildo o un vibratore (ne esistono alcuni appositi per la stimolazione del punto G, che riproducono proprio questo movimento peculiare delle dita) e, evidentemente, con il pene dell’uomo (e in questo caso ci sono delle posizioni che sono più indicate di altre).

 

 

L’orgasmo vaginale

 

 Non sta a noi dire se esista o non esista. Certo è che le pareti della vagina non sono dotate di particolari terminazioni nervose ed è quindi più probabile che l’orgasmo vaginale sia da ricondurre, di volta in volta, a quello clitorideo o a quello del punto G.

 

 Quando queste due zone del piacere femminile vengon stimolate durante il rapporto (ci sono posizioni che permettono di stimolare il clitoride durante l’amore e posizioni che permettono di stimolare il punto G), si parla di orgasmo vaginale.

 

 

 

Orgasmo doppio, misto, combinato

 

 

 Esistono donne che riferiscono di raggiungere un  piacere sublime grazie alla stimolazione contemporanea di clitoride e punto G. Non per niente esistono i vibratori rabbit, che proprio a questo scopo sono creati.

 

 Un orgasmo di questo tipo è difficile da descrivere, risulta estremamente pervasivo e spesso è accompagnato da spasmi in tutto il corpo.

 

 

 

Orgasmi multipli

 

 

 Ci sono donne che non hanno ‘bisogno’ del periodo refrattario. Così come ci sono donne che, in alcune situazioni, son così eccitate dopo aver provato l’orgasmo che chiedono ulteriore stimolazione. E, se per gli uomini gli orgasmi multipli sono difficilmente raggiungibili, per le donne non è poi così complesso. Spesso basta superare un primo attimo di fastidio, modulare il tipo di stimolazione e si inizieranno a provare una serie di orgasmi concatenati con minima, se non assente stimolazione.

 

 Come dicevamo anche sopra… continua a cercare!

Orgasmo espanso o del corpo intero

 

 La ricercatrice Patricia Taylor ha coniato questo termine nel 1995 per riferirsi a quegli orgasmi che comportano contrazioni dell’addome, dei muscoli e una sensazione di piacere così totale che supera l’orgasmo normale.

 

 A nostro avviso non si tratta di una forma di orgasmo distinta, semplicemente perché non possiamo distinguere la parte del corpo nella quale si origina. Per questo preferiamo considerarla come una manifestazione particolarmente forte legata a fattori imponderabili e via via variabili.

 

 

 

 

7. Altri modi di raggiungere l’orgasmo

 

 

 Come dicevamo, non tutto si origina nel clitoride o nella vulva. Di fatto, la fonte degli orgasmi femminili risiede nella nostra mente che risponde a una stimolazoine fisica. Per questo la relazione con il partner è così importante, così come le nostre passate esperienze e non solo la nostra conformazione fisica.

 

 Ma la stimolazione fisica può essere di molti tipi.

 

 L’orgasmo anale

 

 Esiste. Per le donne e per gli uomini. E se negli uomini attraverso la stimolazione anale si raggiunge la prostata, una delle zone erogene più potenti della fisiologia maschile, per le donne il piacere è semplicemente legato al fatto che l’ano è una zona super ricca di terminazioni nervose e come tale risponde alla stimolazione inviando segnali di piacere al cervello.

 

 Il piacere fisico, sommato all’eccitazione mentale che una pratica tabù come il sesso anale genera in noi, produce l’orgasmo.

 

 

La stimolazione dei capezzoli

 

 Sì, esistono anche donne che raggiungono l’orgasmo attraverso la stimolazione dei capezzoli.

 

 E se prima le fortunate che riferivano questo fenomeno venivano un po’ viste come delle mitomani, uno studio del 2013 ha finalmente dimostrato che le aree del cervello attivate dalla stimolazione dei capezzoli sono le stesse che vengono attivate dalla stimolazione del clitoride. Non per niente le dimensioni dei capezzoli aumentano del 25% durante l’amore.

 

 

Stimolazione profonda: deep spot e fisting

 

 È indubbio che la scienza non può spiegare tutto. E ci sono donne che riportano di aver provato un orgasmo in seguito alla stimolazione ripetuta di una zona situata in prossimità del collo dell’utero che può avvenire con le dita, il pene o con un sex toy.

 

 Ma attenzione, non tutte le donne gradiscono questo tipo di stimolazione e molte la trovano addirittura dolorosa.

 

 Altro discorso per il fisting, pratica che consiste nell’inserire gradualmente un dito dopo l’altro dentro la vagina, fino ad arrivare a entrare con l’intero pugno (fist in inglese).

 

 Si tratta di una pratica di sesso estremo, che va effettuata nelle migliori condizioni igieniche (quindi indossando un guanto di lattice e usando grandi quantità di lubrificante) e che presuppone una notevole predisposizione fisica. Da non provare a casa, a meno che tu non sia un’esperta in materia.

 

 

Il potere della mente

 

 E poi sì, ci sono quegli orgasmi in cui l’eccitazione mentale è tale da essere in grado di innescare da sola la risposta orgasmica. Può essere la lettura di  un racconto erotico, può essere l’atto di regalare piacere al partner attraverso il sesso orale, può essere uno sguardo o un tono di voce in una situazione particolarmente intrigante.

 

 

 

 

8. Perché non raggiungo l’orgasmo?

 

 

 Esistono vari tipi di problematiche legate all’incapacità di raggiungere l’orgasmo, spesso o sempre. Un tempo si parlava di frigidità, termine che indicava la donna che non si eccitava sessualmente (e quindi, figurarsi se provava l’orgasmo) ma oggi si tende a sostituire questa parola, legata a una connotazione negativa e troppo generica, con termini più specifici, come:

 

Anedonia

 

 È una generica incapacità di provare piacere, non solo in seguito a stimoli di tipo sessuale, ma in contesti più generici, come mangiare, dormire, ascoltare la musica. L’anedonia è spesso considerata la spia di altre malattie, in genere di natura mentale, come la depressione.

 

Anorgasmia

 

 Indica l’incapacità di raggiungere l’orgasmo (quindi non quella di provare piacere) e può essere primaria, quando è presente da sempre, o secondaria, quando sopravviene in un secondo momento (spesso a seguito di un evento traumatico). Può inoltre essere generalizzata, quando non si raggiunge mai l’orgasmo, o situazionale, quando non si raggiunge in determinati modi, o contesti, o situazioni, o con un determinato partner.

 

 Possiamo affermare con una certa sicurezza che la maggior parte delle donne soffrono o hanno sofferto di anorgasmia situazionale, se è vero che la maggior parte delle donne raggiunge l’orgasmo per lo più attraverso la stimolazione clitoridea.

 

 

Disordine ipoattivo del desiderio sessule

 

 Si verifica quando il nostro desiderio sessuale cala a livelli patologici e non siamo più in grado di rispondere alla stimolazione fisica del partner. È una patologia spesso legata all’uso di medicinali, a fasi della vita, magari dolorose o di cambiamento (come la menopausa, per esempio).

 

 

Cefalea coitale

 

 Esiste poi la cefalea coitale, che consiste nel provare un forte mal di testa quando si raggiunge il climax, per cui, come conseguenza, si evita di ritrovarsi nella stessa situazione.

 

 Va detto, infine, che esiste un atteggiamento molto diffuso tra le donne e che sta per fortuna cambiando con le nuove generazioni, ovvero l’idea che il responsabile del piacere, e in particolare dell’orgasmo, sia il partner.

 

 Questa è una grande illusione. Nessuno, meglio di noi stesse, ci può conoscere. Neanche se l’uomo che abbiamo incontrato ha l’esperienza di un Casanova o è l’altra metà della nostra mela. Dobbiamo comunque guidarlo alla scoperta del nostro piacere. E, per farlo, dobbiamo conoscerlo noi stesse.

 

 

 

 

9. Fingere l’orgasmo: pro e contro

 

 

 Su questo argomento esistono teorie varie e contrastanti.

 

 C’è chi dice: assolutamente no. È fuorviante per il partner, è ‘comodo’ per la donna che si accontenta di restare in una zona di comfort senza esporsi all’arduo cammino della ricerca.

 

 C’è chi dice ‘fake it, till you make it’, a forza di fingerlo proverai quello vero. I suoni e i movimenti prodotti per simulare un orgasmo possono essere eccitanti, non solo per l’uomo, ma anche per la donna. Che può così auto convincersi di stare davvero avviandosi a raggiungere il piacere e fingi che ti fingi, raggiungerlo davvero.

 

 Noi, come al solito, pensiamo che ‘in medio stat virtus’.

 

 Fingerlo regolarmente, specie quando si è giovani e inesperti e, probabilmente, si è insieme a un partner altrettanto acerbo, può contribuire a diffondere un’idea molto sbagliata del piacere femminile, che impedisce all’uomo di rendersi conto della sua complessità. E relega la donna in una terra di mezzo dove indubbiamente il piacere esiste (l’orgasmo è solo la parte finale di un percorso di godimento e ci sono intere filosofie e modi di fare l’amore che si basano addirittura sulla sua negazione) ma dove si rinuncia o si ritarda il raggiungimento dell’appagamento finale.

 

 Fingerlo in alcune situazioni, quando magari si è con un partner nuovo che non ci conosce ancora abbastanza, fingerlo per porre fine a una sessione che ci risulta estenuante, fingerlo per eccitarci e eccitare lui, come parte di un gioco erotico… sono situazioni da valutare ogni volta.

 

 L’importante è che l’uomo sia ben consapevole del fatto che la realtà è molto diversa dai film porno e che il mito della donna che gode con la sola penetrazione è da sfatare. La maggior parte delle donne raggiunge l’orgasmo grazie alla stimolazione con le mani e con la bocca (e con un sex toy), molto più che con la penetrazione.

 

 Detto questo:

 

 

 

10. Come faccio a raggiungere l’orgasmo?

 

 

 Cominciamo con il dire che la domanda giusta da porsi è: come posso sfruttare al massimo la mia sessualità? Che cosa posso aggiungere alla mia esperienza erotica che aumenti il mio piacere?

 

 

Allenati

 

 Qui non è come per il punto G o l’orgasmo vaginale: gli esercizi per il pavimento pelvico sono validi per tutte le donne (e gli uomini) per aumentare il desiderio e la capacità di provare piacere.

 

 L’esistenza e le funzioni del muscolo pubococcigeo non sono ammantati di alcun mistero. Ci sono molti modi di fare gli esercizi di Kegel e arricchire la nostra vita sessuale. Dalle semplici contrazioni da fare seduti, all’utilizzo di dispositivi appositi super smart, passando per le celebri palline vaginali.

 

Masturbati

 

 Il 90% delle donne si masturba, ma questo numero dovrebbe salire al 100% delle donne che vogliono raggiungere il massimo piacere sessuale. Perché, come abbiamo ripetuto più volte, masturbarsi è il modo migliore di conoscere il proprio corpo e il proprio piacere.

 

 La masturbazione è il modo migliore per provare i nostri primi orgasmi e non solo quelli clitoridei. E se provi il climax con la masturbazione, è più probabile che avvenga anche durante il rapporto.

 

 Con questo non  vogliamo dire che lo scopo principale della masturbazione sia provare l’orgasmo: l’autoerotismo serve a farci stare bene. Il fatto che in questo modo conosci te stessa e, quindi, ti rendi più conoscibile da parte degli altri, è solo un meraviglioso effetto secondario,

 

Gioca con i tuoi toy


 Nascono come valenti sostituti di medici estenuati dalla pratica del massaggio pelvico (la ‘masturbazione’) atto a provocare il parossismo (l’ ‘orgasmo’), la cura più efficace per donne affette di isteria (una malattia che non esiste più).

 

 Sopravvivono alla malattia che dovevano curare e si trasformano nel più fedele alleato della donna. Specie della donna che fa fatica a raggiungere l’orgasmo con il partner. Un vibratore vibra ed è curvo, chiaro quindi che non è un sostituto del pene, ma è altrettanto bravo a procurarti piacere. Ce ne sono di tutti i tipi, le dimensioni, i colori, per tutte le esigenze. Provare per credere.

 

Cunnilingus

 

 È il metodo che la maggior parte delle donne reputa come il più semplice per raggiungere il massimo piacere: la lingua ha una delicatezza ed una sensibilità che nessuna mano e nessun pene potrà mai avere. In più è calda e umida. Cosa vuoi di più?

 

 In realtà, se vuoi di più, puoi sempre provare con un vibratore per il punto G in contemporanea e andare alla ricerca di quel famoso orgasmo misto di cui sopra.

 

Il rapporto sessuale

 

 È sicuramente il metodo meno affidabile per far provare l’orgasmo a una donna, ma vuoi mettere l’intimità che si crea in quel momento? Vuoi mettere il miraggio di riuscire, magari non ogni volta, magari non la maggior parte delle volte, ma insomma, almeno ogni tanto, a raggiungere il settimo cielo nello stesso momento?

 

 Ecco quindi qualche piccolo trucco per rendere il rapporto sessuale il più possibile efficace per procurare piacere a lei:

 

1. Cominciate solo quando lei è molto (mooolto) eccitata, possibilmente ha già provato un orgasmo o è vicina a provarlo;

2. Scegliete le posizioni che più sono suscettibili di stimolare le zone erogene che mandano in orbita lei: il clitoride, il punto G, i capezzoli, le orecchie…

3. Usate le dita o un vibratore per la coppia in contemporanea, sempre per quell’idea di stimolare le zone più affidabili per il piacere di lei, o magari più zone contemporaenamente

4. Usate il cervello, stimolate quest’area potentemente erogena con parole, fantasie, suoni, giochi erotici...

 

 

 

11. Posso provare un orgasmo simultaneo?

 

 

 Questo nessuno lo può sapere.

 

 Indubbiamente esistono dei modi per facilitarlo. Come usare un anello vibrante per il pene che aumenta le sensazioni di lei e rende lui più prestante e resistente, o usare alcuni sex toy per la coppia che vibrano all’interno della vagina e aumentano anche le sensazioni di lui.

 

 

 

 

12. Il mezzo ed il fine

 

 

 L’orgasmo è un mezzo di piacere, non il fine. Detto in altre parole, non facciamo l’amore per provare l’orgasmo. L’orgasmo è un fantastico effetto secondario che arriva quando il nostro fare l’amore è particolarmente piacevole (anche quando lo facciamo da sole, con noi stesse).

 

 È la ciliegina sulla torta, lo zucchero a velo sul plumcake, il puntino sulla i. Un piacevolissimo di più.

 

 E questo non solo perché, come il grande amore anche l’orgasmo arriva quando meno te lo aspetti (il che genera il fastidioso timore che se te lo aspetti sempre non arriverà mai), ma perché il piacere comincia ben prima. Comincia con le parole, con le fantasie, con la connessione che riusciamo a creare con l’altro. Con la curiosità che abbiamo di scoprire il suo corpo per procurargli piacere e scoprire, insieme a lui, il nostro per procurarci piacere.

 

 Anche perché, ma quanto può durare un orgasmo? Una manciata di secondi, in casi estremi si arriva al minuto, ma parliamo di esperienze limite. Quanto può durare una sessione amorosa? Un’intera notte? (Un’intera vita?)

 

 Ora, siamo sicuramente grandi sostenitori della qualità sulla quantità, ma c’è un limite a tutto!

 

 Goditi l’amore quindi, e arriverà anche il piacere. Orgasmico o meno.

Commenti
Aggiungi un commento
Il tuo commento è stato registrato e rilasciato dopo la verifica.
Add a comment