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Yoga orgasmico: è davvero possibile raggiungere l'orgasmo con lo yoga? Pubblicato il Dicembre 14, 2016 - 10:20

 

 Lo yoga orgasmico è una realtà. In qualsiasi modo ognuna di noi la pensi, ci sono tantissime persone che lo praticano quotidianamente. Ci sono delle vere e proprie “palestre” – ma è sicuramente improprio chiamarle così, in cui ogni donna può esercitarsi sia con lo oyoga, lo yoga orgasmico tout court, sia con la orgasmic meditation, la meditazione orgasmica, che interessa in gran parte il clitoride. Ma non è semplicemente una questione fisica che guida queste discipline che, naturalmente vengono dall’Oriente. Lo stesso luogo non ben definito, dove in fondo è nato il Kamasutra (ma il Kamasutra è nato in India, vale la pena ricordarlo).


 

La filosofia alla base

 

Yoga orgasmico

 

 

 Esiste una filosofia, un retroterra comune alla base dello yoga orgasmico e della meditazione orgasmica: non è il piacere, né la ricerca del piacere, ma la conoscenza del proprio corpo senza pregiudizi, senza stereotipi. In altre parole, lasciarsi andare e lasciare che il corpo possa raggiungere tutte le proprie potenzialità. Il che rende il tutto molto simile ai vari tipi di yoga – e sul piano tecnico, tra poco ci arriveremo.

 

 E naturalmente, le donne che praticano lo yoga orgasmico, cercano – e spesso trovano – la loro dea interiore. Con la meditazione orgasmica, il discorso è più complesso, perché il tutto si svolge in coppia e non è detto che il partner abbia dimestichezza con la disciplina. Il che rischia di diventare anche abbastanza fastidioso. Lo yoga orgasmico e la meditazione orgasmica sono in realtà molto simili: entrambi si avvalgono dell’idea di calma, dell’idea di conoscenza del corpo e dell’idea che il sesso sia una parte della vita dell’uomo come il mangiare o il dormire.

 

Ma vediamo come si pratica

 

 

Come si pratica

 

Yoga orgasmico

 

 

 Lo yoga orgasmico si basa su 22 movimenti base del corpo, che sono ispirati chiaramente allo yoga kundalini. La parte più importante, dal punto di vista tecnico, riguarda il respiro: è il respiro che permette di entrare in contatto con la parte più intima del nostro corpo e quindi di portare la tecnica di respirazione dalla cosiddetta “palestra” di yoga orgasmico alla camera da letto.

 

Come per ogni forma di yoga – spiega la giornalista Carrie Borzillo, che ha sperimentato lo OYoga – connettere il respiro con i movimenti è una parte essenziale dello yoga orgasmico, così abbiamo iniziato con una lezione sulle tecniche di respirazione che aiutano a muovere l’energia sessuale attraverso il corpo.

 

 

 La meditazione orgasmica si basa su una filosofia che prende il nome di “One Taste” e che culmina con lo sfregamento del clitoride per 15 minuti precisi. Non si finisce né prima né dopo, perché l’obiettivo vero non è l’orgasmo – o il climax, come viene chiamato nel linguaggio tecnico tipico della meditazione orgasmica. Anche in questo caso, rientrare in contatto con la parte più intima del proprio corpo è una priorità dalla quale non si può affatto prescindere.

 

 

I risultati

 

Yoga orgasmico

 

 

 Non ci si deve aspettare dei risultati immediati da entrambe le discipline, ma soprattutto dallo yoga orgasmico. Semplicemente perché è un lavoro su se stessi che si deve sviluppare nel tempo: la nostra dea interiore non è stata costruita in un solo giorno. Tuttavia, pare che già dalla prima lezione qualcosa cambi. Parola della stessa Carrie Borzillo.

 

Mi sono sentita potente. Mi sono sentita forte. Mi sono sentita sexy. Ho smesso di giudicare il piccolo rigonfiamento sulla pancia mentre mi guardo allo specchio e ho iniziato semplicemente a sentirmi più sexy.

 

 

 Diverso è il discorso per la meditazione orgasmica, anche se sembra un po’ più difficile da seguire, dato che una settimana di lezioni si attesta intorno ai 36mila dollari e l’olio lubrificante si paga a parte. Tuttavia, in una sola seduta, se si è fortunate, l’orgasmo può capitare. Possono capitarne perfino tre in un quarto d’ora. Ma alla fine della giostra non è quello che conta, quello che conta è riscpoprirsi.

 

 

 

 


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