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Coronavirus, la previsione dell’Oms: “Il peggio deve ancora arrivare” Pubblicato il Giugno 30, 2020 - 11:49

 

 Il peggio deve ancora arrivare. Mi dispiace dirlo ma con questo ambiente e in queste condizioni, noi temiamo il peggio. Un mondo diviso aiuta il coronavirus a diffondersi”: con queste parole il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus ha espresso il proprio punto di vista sull’evoluzione della pandemia durante il consueto brefing con i giornalisti.

 

 Secondo Ghebreyesus infatti, anche alla luce dei numerosi focolai emersi in Europa, l’emergenza sanitaria sta crescendo a livello globale.

 

 

 

 Coronavirus, le previsioni dell’Oms

 

 Il direttore generale ha spiegato nel suo intervento come il coronavirus abbia trovato la strada spianata proprio grazie alla mancata collaborazione sanitaria tra i diversi paesi del mondo: “Sin dall’inizio abbiamo detto di mettere in quarantena la politicizzazione della pandemia e di restare uniti perché il virus è veloce e uccide e può sfruttare le divisioni tra di noi.

 

 

 Il nostro messaggio non riguarda nessun Paese in particolare ma riguarda tutto il mondo”.

 

 Ghebreyesus ha poi confermato quelli che erano i sospetti di molti esperti, e cioè che il coronavirus ci accompagnerà ancora per molto tempo e che modificherà sensibilmente le nostre abitudini di vita: La nuova normalità sarà convivere con il virus. Nei prossimi mesi avremo bisogno di ancora più resilienza, pazienza e generosità. […] A livello globale la pandemia stia crescendo”.

 

 

 

 Sei mesi fa i primi casi

 

 Nel brefing è stato infine ricordato come siano passati sei mesi dai primi casi di coronavirus accertati in Cina. Un dato che a vederlo con gli occhi di oggi fa capire quante cose siano cambiate in così poco tempo: “Domani sono sei mesi da quando l’Oms ha ricevuto le prime notizie di focolai di polmonite dalla causa sconosciuta in Cina.

 

 

 […] Questo anniversario coincide con il raggiungimento dei 10 milioni di casi di Covid-19 nel mondo. Negli ultimi sei mesi l’Oms e i suoi partner hanno lavorato senza sosta per aiutare tutti i Paesi a prepararsi e a rispondere al nuovo virus. Sei mesi fa nessuno di noi avrebbe potuto immaginare come la nostra vita sarebbe stata stravolta. La pandemia ha tirato fuori il meglio e il peggio dell’umanità”.

 

 

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