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Lo amo ma ce l'ha piccolo e il sesso è un disastro Pubblicato il Maggio 24, 2018 - 10:42

 

 Voglio dire a C., che ha scritto a Women Do It Better il messaggio che segue, che no, non ho riso quando ho letto le sue parole e che, sebbene abbia scelto di iniziare sdrammatizzando la cosa, so bene che non c’è davvero nulla da ridere:

 

 Sono fidanzata da 2 anni con un uomo che amo moltissimo. Lui è l’uomo della mia vita, la persona che vorrei sposare, con cui vorrei avere figli e invecchiare, ma c’è un ma.


 Lui ha un pene molto piccolo, credo sia proprio un caso patologico di micropenia e il sesso è un disastro.
Ho imparato a raggiungere l’orgasmo stimolando il clitoride contro il suo pube quando lui mi penetra, ma funziona solo se sto sopra, l’orgasmo non arriva certo per penetrazione e dopo due anni io mi sento così frustrata dal punto di vista sessuale.

 

 Lo amo sempre, ma mi domando se il sesso dovrà per forza essere sempre così o se magari c’è qualcosa che io possa fare per riuscire ad avere un sesso appagante.


Prima di rispondere a C. voglio fare subito tre precisazioni imprescindibili:

 

 

 

1. Quando un pene è talmente piccolo da poter parlare di micropene?

 

 La prima riguarda la definizione di micropenia, perché al netto dei siparietti ironici, esistono delle circostanze in cui un pene piccolo non è solo un po’ sotto la media, ma diventa una condizione patologica, che porta peraltro con sé importanti strascichi in termini psicologici e non solo (in alcuni casi, oltre alla vita sessuale, possono essere compromesse anche la naturale azione di urinare e la fertilità dell’uomo).

 

 A livello medico si definisce micropene quella condizione per cui il pene è almeno 2,5 deviazioni standard più piccolo di un pene normale.

 

 Per intenderci in termini di misure:

 

 Per poter parlare di micropene, l’organo sessuale maschile deve avere delle dimensioni ben specifiche:
– In un uomo adulto, il pene in erezione deve essere più corto di 7 centimetri (2,8 pollici).
– In un neonato, il pene in erezione deve essere più corto di 1,5 centimetri (0,75 pollici).

 

Fonte: My-personaltrainer.it

 

 

 


2. Di micropene bisogna parlare prima di tutto con l’andrologo

 

 Quello che C. nel suo messaggio non ci dice è se lei e il suo fidanzato hanno parlato di questo problema, prima di tutto tra di loro e poi con un medico.

 

 Francamente mi sembra impossibile che una coppia in cui ci sia un problema di questo tipo non abbia affrontato l’argomento e, in quel caso, la prima e più importante risposta è che di micropene bisogna parlare con un andrologo.


 Il tema è delicato e l’autodiagnosi o l’autocura sono sempre da escludere. È solo l’andrologo che può:

 

- confermare la diagnosi di micropenia;

- valutare eventuali terapie per il micropene per cui, per conoscenza, si parla in genere sia di terapia ormonale, sia di intervento chirurgico, sia di pratiche meccaniche (estensori del pene, che non sono la stessa cosa degli sviluppatori per pene o pompa vacuum pene), su cui ovviamente non entriamo nel merito per mancanza di competenza;

- prendere in considerazione l’opportunità di un consulto anche psicologico.

 

 

 

3. Micropene o pene piccolo: le dimensioni nel sesso contano?

 

 Quello che ho imparato da questa esperienza è che molte persone vicine a te e non – perché C., e chiunque abbia avuto un partner con un micropene o sia il diretto interessato, ha cercato di sicuro anche informazioni su Google – sfodereranno il cliché:

 

Non contano le dimensioni, ma come lo sa usare

 

 Stronzate. Mi sono sempre chiesta se queste persone abbiano presente la differenza tra un pene piccolo (sotto la media) e un micropene.

 Se ce l’avessero non credo sottoscriverebbero simili affermazioni, ma questa – lo dico soprattutto per C. – è la mia personale opinione.

 

 Se si parla di micropene, a mio avviso sì, le dimensioni contano. E difficilmente sono aggirabili con posizioni del kamasutra particolari, sessioni intensive di preliminari e giochi erotici.

 

 Lo dico perché già mi vedo la trafila delle persone che diranno a C. che, se amasse davvero il suo uomo, andrebbe oltre queste cose e che il sesso non è tutto.

 

 Per esempio io di B.( con cui e successo lo stesso) ero innamorata, sicuramente non avevo le certezze di C. sulla nostra vita insieme, ma per lui, dopo aver cercato di opporre inutilmente resistenza all’evidenza, avevo lasciato una relazione seria e per oltre un anno ho cercato di trovare vie alternative per un sesso davvero soddisfacente (sì, non sono scappata dopo un disastroso inizio!).

 

 Personalmente con lui non le trovai, ma ammetto che non fu solo una questione sessuale.

 Credo che B. rifiutasse di riconoscere nella sua micropenia un problema: la mia difficoltà a raggiungere l’orgasmo lo frustrava, anche fuori dal letto, ed era arrivata al punto da compromettere la nostra armonia, eppure fui io a dover affrontare l’argomento per prima; cosa che, dall’altra parte, scatenò un rifiuto netto del problema e ancora maggiore insicurezza e rabbia.

 

 Detto questo, sebbene io sia una fan della penetrazione e non riesca a concepire una vita sessuale in cui questo aspetto non sia soddisfatto al 100%, avevo provato a proporre a B. di provare con del sesso alternativo, che comprendesse del sesso anale mai provato prima e l’ausilio di sex toys vari ed eventuali, ma lui non la prese affatto bene e a quel punto la situazione precipitò.

 

 Questo per dire, cara C., che se tu stai chiedendo a me posizioni, giochi o segreti particolari per fare del super sesso senza passare dalla penetrazione, non ho ricette magiche da darti.

 

 Di sicuro però un consiglio lo posso azzardare.

 Parzialmente anche prima, ma soprattutto con A. ho scoperto che il sesso è soprattutto gioco, sperimentazione e un universo molto più vario di ciò che la maggior parte di noi tende a concepire.

 

 Alza la posta C. e gioca. 

 A meno che non si tratti solo di un pene piccolo, non credo sia una questione di posizioni, ma di trovare una via alternativa alla penetrazione per fare del sesso appagante.

 

 Ma quello che mi sento davvero di consigliarti caldamente sono due cose:

- il sesso anale;
- i sex toys.

 

 So che per alcune persone una o entrambe le cose possono essere inconcepibili, ma nel tuo caso non credo ci sia altra scelta se vuoi dare una possibilità alla vostra relazione anche dal punto di vista sessuale.

 

 Il sesso anale non è quella cosa perversa e sporca che ci hanno abituato a pensare.

 

 Nel sesso anale, addirittura, il micropene del tuo compagno, se di questo stiamo parlando, potrebbe essere un punto di forza per te, perché meno invasivo.

 

 L’altra cosa che ti posso dire è non rinunciare a godere di una penetrazione senza compromessi.
 

 

 Un dildo realistico non è solo uno strumento di masturbazione: usatelo insieme, lascia che sia lui a guidarlo in te come se fosse il suo pene.

 

 Non dimenticare anche che esistono gli strap-on, che possono essere indossati da lui e che sono disponibili anche in versione iper realistica: lo strap-on di fatto può diventare un’estensione del suo pene con cui simulare la normale penetrazione.

 

 Chiaro che, per utilizzare uno strumento così particolare, sia tu sia lui dovete andare oltre ai preconcetti legati ai sex toys ma, soprattutto, aver affrontato, accettato e oserei dire superato la questione a monte: quella delle dimensioni del suo pene.

 

 Personalmente credo che questa sia la via per non sentirti più “frustrata” e fare finalmente il “sesso appagante” che, giustamente, chiedi.

 Lo ami, no? Credo valga la pena tentare.

 In bocca al lupo, C.




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