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Masturbazione femminile: una sessualità divisa tra tabù e piacere Pubblicato il Dicembre 19, 2019 - 09:58

 

 La masturbazione è una pratica molto diffusa e che da sempre è stata soggetta a visioni differenti rispetto al genere. Se negli uomini se ne scoraggiava la messa in atto con la diffusione di false credenze (come nel caso di cecità “causata” dall’abuso), nelle donne veniva ricondotta addirittura a disturbi mentali. Questo ha fatto sì che la masturbazione diventasse un tabù, soprattutto sul versante femminile, in quanto considerata non adatta alle ragazze “perbene”, che non dovrebbero godere della sessualità.

 

 La masturbazione è invece una fase naturale dell’esplorazione del piacere sessuale, si presenta di solito in fasi di sviluppo precoci ed ha un ruolo positivo nella conoscenza del proprio corpo, delle proprie sensazioni e quindi è un utile strumento nella scoperta di ciò che ci piace o non ci piace.

 

 

 Attualmente, grazie ad un cambiamento nella rappresentazione pubblica della masturbazione femminile, alla maggior disponibilità di pornografia e materiale erotico (libri, sex toys, ecc..), le donne sono maggiormente inclini ad esprimere la propria sessualità e ammettere di praticare l’autoerotismo.

 

 

 Uno studio pubblicato sulla rivista Sexologies, con l’uso di un questionario su un campione di 913 donne francesi, ha fatto un confronto con studi passati sull’aumento dell’ attività di autoerotismo (o dell’ammissione di essa): se nel 1970 le donne che si sono masturbate almeno una volta nella vita erano il 19%, nel 2006 la percentuale è salita al 60% e nel 2017 è arrivata al 74%.

 

 

 Nonostante questo incremento, ci sono ancora delle resistenze nell’accettazione di questa pratica se si è in coppia (45%), soprattutto quando le donne non sono soddisfatte della qualità o quantità del sesso all’interno della relazione, in questi casi infatti  tale pratica può assumere il significato negativo di un surrogato imperfetto del coito.

 

 

 L’autoerotismo ha inoltre tanti altri benefici: è infatti uno dei principali protagonisti nella riduzione dello stress, in quanto rappresenta un momento per prendersi cura di sé stesse e così “spegnere il cervello”. Inoltre, grazie al sistema ormonale, l’attivazione sessuale aiuta a mantenere i genitali in salute, grazie al rilascio di estrogeni che aiuta la lubrificazione e aumenta la flessibilità muscolare. A tal proposito si rivela un ottimo alleato per le donne meno giovani, che con la menopausa vanno spesso incontro a secchezza e perdita del tono muscolare delle pareti vaginali, ed è,  a tutte le età, un modo di vivere la sessualità al sicuro da gravidanze indesiderate o infezioni sessualmente trasmesse.

 

 

 A beneficiarne è anche il sonno: i cambiamenti fisiologici che si verificano durante l’attività sessuale, può far sentire il corpo affaticato, e ci sono teorie che suggeriscono che l’orgasmo sia coinvolto nel rilascio di prolattina, la quale è implicata nel sonno: per questo in seguito all’orgasmo (in assenza di altre patologie sonno-correlate) potrebbe risultare più semplice addormentarsi.

 

 

 La masturbazione può incrementare la libido, in quanto la stimolazione, portando piacere, fa nascere la voglia di volerlo riprovare, soprattutto se ci si concentra sull’esperienza totale e non solo finalizzata al raggiungimento dell’orgasmo (obiettivo difficoltoso per molte donne). Quest’ultimo infatti non deve necessariamente essere incluso nel pacchetto per potersi godere questo tipo di pratica sessuale.

 

 

 L’attuale apertura nei confronti di questa tematica dimostra come sia importante continuare a parlarne in un’ottica di benessere sessuale e miglioramento della qualità della vita per tutte le donne, quindi adatta non solo a chi non sta in una relazione, ma anche a quelle che stanno felicemente in coppia.

 

 

 

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